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IL MIGLIO VERDE

di Stephen KING

La vicenda narrata si svolge nel 1932 in un penitenziario americano chiamato Miglio Verde, dove vi lavorava il protagonista come guardia del corpo; e ora descrive dei fatti avvenuti in quel periodo in un diario che sta scrivendo mentre si trova in una casa di riposo.

E’ questa la figura fondamentale del romanzo, che vive delle vicende particolari con i detenuti e i suoi colleghi; dove avvengono i fatti sconcertanti e sconvolgenti; in particolar modo con un detenuto di colore, il quale, si scopre, e’ uno che compie miracoli a fin di bene e non ha mai commesso nessun reato oppure quando descrive in modo dettagliato la morte tragica di un detenuto francese sulla sedia elettrica perche’ aveva deriso una guardia carceraria.

Tutto il romanzo e’ pervaso da un senso di morte e male; a cui si contrappongono la bonta’ e la voglia di aiutare il prossimo del detenuto di colore.

Con uno scarto cronologico, il romanzo si sposta di continuo ai giorni nostri, cioe’ a quando la guardia scrive il diario perche’ avvengono storie analoghe a quelle vissute precedentemente dal protagonista nel penitenziario; infatti il narratore riconosce dei suoi colleghi in qualche infermiere e contemporaneamente descrive come era coinvolta la sua vita privata nel lavoro.

GIUDIZIO: il libro, nonostante sia molto lungo (735 pagine divise in sei volumi), si legge volentieri e velocemente a causa della suspance della narrazione e per le descrizioni molto avvincenti anche se talvolta alquanto macabre; il linguaggio di King e’ quello comune anche se a volte di difficile interpretazione per i suoi vari passaggi nel tempo.

Attraverso queste descrizione riguardanti la vita in prigione, ma soprattutto per quanto riguarda la sedia elettrica, King ha voluto far riflettere sulla pena di morte e se e’ giusto applicarla o no; facendo ben capire la sua contrarieta’ e lo dimostra parlandone in modo aberrante e descrivendo macabramente le esecuzioni e gli stati d’animo dei detenuti che dovevano affrontare la sedia elettrica.

Nonostante tocchi queste gravi problematiche, il libro risulta molto avvincente e intrigante e consiglio di leggerlo perche’ ti coinvolge particolarmente e al contrario di altri gialli e’ scritto in un linguaggio comune e non e’ di difficile interpretazione e bisogna leggerlo tutto per capire la verita’, visto che anche la cosa piu’ logica puo’ essere smentita inesorabilmente e proprio per questo vi terra’ incatenati alla lettura dalla prima all’ultima riga come un detenuto in attesa dell’improrogabile e definitiva pena.