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LA TREGUA

di Primo LEVI

Questo libro, che narra una storia realmente accaduta, parla del momento della liberazione dei prigionieri del Lager tedesco Buna-Monowitz presso Auschwitz, e della loro lunga e assurda odissea per ritornare in patria.

Auschwitz-Staryje Doroghi. Settimane di viaggio e mesi di attesa snervante di un treno che forse non arrivera’ mai. E’ in questo periodo che l’autore descrive tutta la sua angoscia, voglia di ritornare a casa e di rivedere i suoi cari. In questa sua minuziosa descrizione dei sentimenti, proviamo anche noi paura, nostalgia.

Da Staryie Doroghi, attraverso la Romania, l’Ungheria, l’Austria e la Germania, il protagonista arriva infine in Italia dove pero’ non riesce a dimenticare l’anno di Lager, cammina ancora a testa bassa per cercare qualsiasi cosa gli possa essere utile e negli incubi sogna di essere ancora la’, ad Auschwitz, e di sentire ancora il comando del risveglio, temuto, atteso, una parola straniera "Wstawac", e sa che questa parola lo perseguitera’ per il resto della vita.

GIUDIZIO: il libro colpisce subito, soprattutto perche’ e’ scritto in 1^ persona e perche’ si sa che il protagonista ha realmente vissuto queste esperienze. Inutile leggere questo libro senza aver prima ascoltato e in pratica vissuto quello che Levi racconta nel suo primo lavoro Se questo e’ un uomo.

Con La tregua, l’autore ci spiega come il Lager cambi profondamente le persone, tanto che anche quando ritornano nelle loro case, gli incubi continuano a perseguitare le loro menti e a risvegliare i terribili momenti passati in campo di concentramento.

Bello, anzi stupendo. Difficile non immedesimarsi nei personaggi, difficile non capire i loro sentimenti.

Anche se all’inizio sembra pesante, man mano che si va avanti, la lettura diventa piu’ scorrevole e avvincente e le ore passano senza che ce ne accorgiamo.

Leggerlo aiuta a capire, a ricordare e a cercare di non ripetere piu’ le stesse stupide scelte.