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SE QUESTO E' UN UOMO DI PRIMO LEVI



I fatti narrati si svolgono prevalentemente nel campo di concentramento di Auschwitz,in Polonia.L'ambiente e' quello del terribile lager,caratterizzato da una totale mancanza di vita e colore.La vicenda inizia nel gennaio del 1944 quando l'autore,allora partigiano,e' prima catturato e' poi deportato ad Auschwitz,nel campo denominato "Buma" (dal nome di una gomma sintetica che teoricamente dovrebbe essere prodotta in tale luogo).E' l'immagine iniziale del treno,chiuso,affollato,freddo che introduce alle durezze che aspettano i deportati al loro arrivo.Infatti ad Auschwitz ogni prigioniero e' spogliato,rasato, offeso e costretto a rivestitirsi con abiti spesso troppo stretti e con scarpe che gli lacerano i piedi.

Comincia cosi' quella parte dell'opera che puo' essere definita come l'iniziazione dell'uomo libero a individuo del lager,quel processo che portera' all'annullamento dell'umanita' dell'individuo fino a ridurlo ad uno dei tanti spettri visti di sfuggita dallo stesso autore prima di arrivare a destinazione.Le azioni descritte rivelano soprattutto la capacita' del prigioniero di adattarsi al nuovo sistema di vita per riuscire a sopravvivere.Altri fatti narrati riguardano soprattutto la durezza fisica nella vita del lager:il lavoro massacrante nel freddo invernale vestiti di una misera camicia,le terribili selezioni,la fame sempre presente.
Il protagonista e' ,come si e' gia' chiarito lo stesso autore.Di lui sappiamo poco per cio' che rigurda l'aspetto fisico ma conosciamo invece il carattere, caratterizzato da profonda ingenuita' e fiducia negli uomini nella prima parte dell'opera.

Ad opera conclusa il personaggio si e' fatto piu' accorto, attento, scaltro.Sappiamo inoltre che e' un chimico e che parla un po' il tedesco.Altri personaggi presenti ci vengono presentati solo per la loro capacita' di adattamento al lager.Ricordiamo in particolare Alberto ( che e' all'interno del lager il miglio amico dell'autore), caratterizzato da un grande istinto naturale; Null Achtzehn (uno dei molteplici compagni di cuccetto di Levi),giovane e ingenuo ;i greci di Salonicco,abili commercianti estremamente diffidenti e scaltri ;Piero Sonnino il romano,piu' fortunato che altro;Fisher,uno degli ultimi arrivi e percio' inesperto,Jean,il pikolo (aiutante), scaltro, mite,amichevole e molto forte fisicamente,Lorenzo,l'operaio civile italiano generoso e disponibile, Charles ed Arthur,dei Vosgi, incontrati nell'infermeria (Ka-Be) durante gli ultimi 10 giorni (gli ultimi 10 giorni di permanenza nel campo fino all'arrivo dei russi sono descritti metodicamente come su un diario) e molti altri.

Diverse sono le caratteristiche di ognuno ma cio' che li accumuna e' la volonta' di vivere,di non essere annientati neanche' in quel luogo di morte.
Il testo e' un'autobiografia estremamente realistica (l'autore stesso in una breve presentazione sottolinea che nessuno dei fatti e' inventato) e si propone di denunciare quali terribili orrori sono avvenuti in quei luoghi,ma invita soprattutto a riflettere sulla stupidita'dei modelli di comportamento che hanno spinto una nazione ad annullarne un'altra.

SI tratta di un'opera che,studiando alcuni aspetti dell'animo umano,si propone piu' che di insegnare qualcosa di far pensare per evitare che certe aberrazioni non ritornino.Il ritmo e' regolare e tutto sommato abbastanza lento.I dialoghi,molto numerosi, sono brevi e si svolgono principalmente fra l'autore e i numerosi compagni che quest'ultimo incontra durante il suo periodo di prigionia.Numerose sono pure le descrizioni dell'ambiente del lager,volte soprattutto a sottolineare l'angoscia e la paura che incute nello spirito umano e a dimostrare quanto questo sia un luogo terribile.

Il linguaggio e' estremamente semplice. Tutto sommato quindi l'opera puo' essere consigliata a un pubblico di tutte le eta' anche se le vicende narrate richiedono una certa consapevolezza.

Piccoli Davide Classe 5^Cen