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Recensione di: Richard Bach "Il gabbiano Jonathan Livingston" 90 pagine


Jonathan Livingston è un gabbiano stanco di limitare il suo volo al solo scopo di cercare cibo.

Da qui nasce in lui la voglia frenetica di trovare la libertà cercando la perfezione del volo,che provoca però la sua esclusione dallo stormo a cui appartiene.

Nel lungo periodo di solitudine, trova motivi di sconforto e delusioni che lo fanno quasi rinunciare e tornare indietro, ma la voglia di imparare e di trasmettere ciò che sta scoprendo è immensa.

Qui sta un tema fondamentale del racconto, quello di non arrendersi davanti alla prima difficoltà incontrata.

Un giorno Jonathan viene accompagnato da due gabbiani candidi, dal volo perfetto, in un altro mondo dove conosce il capo del loro stormo, Ciang, che gli fa capire che la vera felicità sta nel trovare l'amore e trasmetterlo agli altri. Jonathan allora torna nel mondo per insegnare ciò che ha acquisito.

Alla fine della sua missione scompare come Ciang, lasciando al suo migliore allievo il compito di far raggiungere l'amore agli altri e fare loro scoprire la libertà.

Il testo complessivamente è di tipo fantastico con solamente un fondo di realismo, perchè il gabbiano, provando solitudine, felicità, amore,libertà,avventura e passione, rappresenta l'uomo, tanto da farci riflettere sulla vita.

Ma tutto ciò avviene naturalmente, attraverso una narrazione piacevole, di facile lettura, comprensibile e a volte emozionante. Il racconto presenta un narratore esterno, ma con focalizzazione sul protagonista,con cui siamo chiamati ad immedesimarci.

Ne avrà un buon giudizio chi sarà contento di leggere un racconto breve ma originale e piacevole;al contrario non piacerà a coloro che non amano le storie che contengono insegnamenti morali.

Dario Vicentini