"La metamorfosi" è uno dei più celebri e discussi racconti di Kafka, pubblicato nel 1916, ha cominciato ad acquisire interesse presso le critiche dopo la morte dell'autore, avvenuta nel 1924 a Kierling, per tubercolosi.
Gregor Samsa si sveglia una mattina da strani sogni trasformato in un misterioso e gigantesco insetto. La minuziosa descrizione di questo personaggio, dei suoi comportamenti e dei suoi pensieri, sviluppata a volte quasi con eccessiva precisione, ci porta a vedere la vicenda con occhi d'insetto. L'esistenza dello "scarafaggio" Samsa è condannata: perderà il lavoro, i rapporti con i suoi familiari finiranno in tragedia e, addirittura, la sua morte, con la quale si conclude il racconto, sarà vissuta dai suoi cari più come una liberazione che come un momento triste.
Questo brano è chiaramente di genere simbolico, vista la trama non particolarmente estesa, ma che lascia spazio a numerose interpretazioni ed analisi da parte dei lettori.
Il messaggio più forte che, a mio parere, può essere colto tra le righe, è senz'altro di tipo sociale, quello relativo ai temi dell'emarginazione, facilmente intuibile nel rapporto tra l'insetto ed i famigliari: a creare l'emarginazione è la paura del diverso, la xenofobia, non la diversità.
Lo stile del racconto è abbastanza semplice, tuttavia per cogliere il significato del testo simbolico è necessario rileggerlo più volte, perché l'interpretazione non risulta affatto semplice.
Lettura interessante, anche se particolarmente complicata.
Mi sentirei di consigliare questo libro solo a lettori dalla particolare attenzione e interessati al genere.
Nicolò Malagutti